Eskimo Tabs & Lyrics by Francesco Guccini

Eskimo

guitar tabs lyrics

Francesco Guccini

Album : The Platinum Collection wishlist PlayStop



Tabs by Marko87

Do Sol Fa Do
Questa domenica in Settembre non sarebbe pesata cos�;
Lam Mim Re7 Sol7
l'estate finiva pi� nature vent'anni fa o gi� di l�.
Do Sol Fa Do
Con l'incoscienza dentro al basso ventre e alcuni audaci in tasca l'Unit�,
Lam Mim Re Sol7
la paghi tutta, e a prezzi d'inflazione, quella che chiaman la maturit�.

Fa Sol7 Do Fa Sol7 Do
Ma tu non sei cambiata di molto, anche se adesso � al vento quello che
Mi7 Lam Re7 Sol7
io per vederlo ci ho impiegato tanto filosofando pure sui perch�.
Fa Sol7 Do Fa Sol7 Do
Ma tu non sei cambiata di tanto e se cos'� un orgasmo ora lo sai
Fa Sol7 Do Fa Sol7 Do
potrai capire i miei vent'anni alloora? E i quasi cento adesso capirai?

Portavo allora un eskimo innocente dettato solo dalla povert�:
non era la rivolta permanente, diciamo che non c'era e tanto fa;
portavo una coscienza immacolata che tu tendevi a uccidere per�
inutilmente ti ci sei provata con foto di famiglia o palet�.
E quanto son cambiato da allora e l'eskimo che conoscevi tu
lo porta addosso mio fratello ancora e tu lo porteresti e non puoi pi�.
Bisogna saper scegliere in tempo, non arrivarci per contrariet�:
tu giri adesso con le tette al vento, io ci giravo gi� vent'anni fa.

Ricordi? Fui con te a Santa Lucia, al portico dei Servi per Natale:
credevo che Bologna fosse mia, ballammo assieme all'anno o a Carnevale.
Lasciammo allora tutti e due un qualcuno che non ne fece un dramma o non lo so
ma con i miei maglioni ero a disagio e mi pesava quel tuo palet�,
ma avevo la rivolta fra le dita, dei soldi in tasca niente e tu lo sai
e mi pagavi il cinema stupita e non ti era toccato farlo mai.
Perch� mi amavi non l'ho mai capito, cos� diverso da quei tuoi clich�;
perch� fra i tanti, bella, che hai colpito ti sei gettata addosso proprio me?

Infatti i fiori della prima volta non c'erano gi� pi� nel '68:
scoppiava finalmente la rivolta, oppure in qualche modo mi ero rotto;
tu li aspettavi ancora ma io gi� urlavo che Dio era morto, a monte, ma per�
contro il sistema anch'io mi ribellavo... cio�, sognando Dylan e i provos,
e Gianni ritornato da Londra a lungo ci parl� dell'LSD:
tenne una quasi conferenza colta sul suo viaggio di nozze stile freak.
E noi non l'avevamo mai fatto, e noi che non l'avremmo fatto mai
quell'erba ci cresceva tutt'attorno, per noi crescevan solo i nostri guai.

Forse ci consolava far l'amore ma precari in quel senso si era gi�:
un buco da un amico, un letto a ore su cui passava tutta la citt�.
L'amore fatto alla boia d'un Giuda e al freddo in quella stanza di altri e spoglia:
vederti o non vederti tutta nuda era un fatto di clima e non di voglia.
E adesso che potremmo anche farlo, e adesso che problemi non ne ho...
che nostalgia per quelli contro un muro o dentro a un cine o l� dove si pu�,
e adesso che sappiamo quasi tutto, e adesso che problemi non ne hai,
per nostalgia lo rifaremmo in piedi scordando la moquette stile e l'Hi-Fi.

Diciamolo per dire, ma davvero, si ride per non piangere perch�
se penso a quella ch'eri, a quel che ero, che compassione che ho per me e per te.
Eppure a volte non mi spiacerebbe essere quelli di quei tempi l�.
Sar� per aver quindici anni in meno o avere tutto per possibilit�
perch� a vent'anni � tutto ancora intero, perch� a vent'anni � tutto chi lo sa.
A vent'anni si � stupidi davvero, quante balle si ha in testa a quell'et�.
Oppure allora si era solo noi, non c'entra o meno questa giovent�
di discussioni, caroselli, eroi: quel ch'� rimasto dimmelo un po' tu.

E questa domenica in Settembre se ne sta lentamente per finire
come le tante, via, distrattamente a cercare di fare o di capire.
Forse lo stan pensando anche gli amici: gli andati, i rassegnati, i soddisfatti,
giocando a dire che si era pi� felici, pensando a chi s'� perso o no a quei fatti,
ed io che ho sempre un eskimo addosso uguale a quello che ricorderai,
io come sempre, faccio quel che posso; domani poi ci penser� se mai.
Ed io ti canter� questa canzone uguale a tante che gi� ti cantai:
ignorala come hai ignorato le altre, e poi saran le ultime oramai...

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